Massimo Anselmi e la sua passione + grande

Parla Max

Oggi intervistiamo Massimo Anselmi, tifoso storico del LaneRossi Vicenza, non per creare polemiche o asti inutili nel mondo del calcio, ma bensì per testimoniare la passione vera dei veri tifosi sportivi ed appassionati che fortunatamente ancora esistono.

 

1 ) Ciao Massimo, qual è il Tuo ricordo + bello a proposito del LaneRossi Vicenza ?

Ce ne sono davvero tantissimi. Sceglierò la serata al teatro Astra organizzata da Anna Belloni per il 110° compleanno del Vicenza ( nel 2012, essendo il club nato nel 1902 ). Un susseguirsi di emozioni. Hanno proiettato filmati storici da far venire la pelle d’oca. Poi sul palco sono saliti i giocatori che avevano indossato la magica maglia biancorossa. Ogni storica squadra veniva abbinata ad un gruppo di tifosi “Da fora” ed io salii sul palco con quella di Bruno Giorgi ( Il Vicenza che ho amato di più ). Bellissimo anche l’intervento del maestro Barbieri che ha cantato l’inno storico datato anni ’60. Ho avuto la possibilità di riabbracciare il presidente Pieraldo delle Carbonare che, nonostante gli anni passati, mi ha riconosciuto subito. Potrei scriverti infinite pagine su quella sera che ho vissuto dall’inizio alla fine piangendo come un bambino dall’emozione. Dopo la serata al teatro, mangiata al ristorante, e nottata in Piazza dei Signori a parlare fino alle 4 di notte io, Marcelo Otero, Giorgio Carrera ed altri tifosi come fossimo vecchi amici. Davvero indimenticabile !

 

( qui sopra Massimo con l’avioncito Marcelo Otero, bomber vero ).

( qui sopra Massimo con l’ex presidente del Vicenza calcio Pieraldo Dalle Carbonare ).

 

Goal

2 ) Il Goal più Bello ?

Credo che il goal più bello che abbia avuto la fortuna di vedere è stato quello di Lamberto Zauli in rovesciata in un Vicenza Perugia 3-0. Purtroppo quell’anno ( 1998/1999) il Vicenza retrocesse inspiegabilmente, sia per la buona squadra che aveva, sia per gli ultimi risultati sbalorditivi delle altre pericolanti. ( un pessimo Verona che fece inspiegabilmente 6 punti con Fiorentina e Parma ).

 

 

3 ) La vittoria più bella ?

Anche qui è dura scegliere, ma quel 2 – 3 a Verona del campionato 2003/2004 è stato mitico ! Tutto bello, dal treno dei tifosi all’incredibile alternarsi dei goal fino a quello decisivo di Zanoletti siglato dopo che il Verona aveva sbagliato un rigore. Fischio finale e forti abbracci tra i Vicentini euforici . Erano più di 30 anni che il Lane non espugnava il Bentegodi.

 

 

4 ) La coreografia più bella ?

Di quelle che ho visto mi è rimasta impressa quella organizzata per la Coppa Italia. Certo che tutto lo stadio quella sera era una coreografia ! Di quelle che non ho visto, la più spettacolare è senz’altro quella raffigurante il sole esibita in Vicenza Verona campionato 1993/94; derby vinto per 3-0.

 

( qui sopra Massimo con il presidente attuale del club, Renzo Rosso ).

 

5 ) Tifosi più apprezzati ( esclusi i gemellaggi )

Dato per scontato che non ho simpatia per nessuno ( esclusi i gemellaggi ) ti rispondo Atalanta. Bergamo non è una metropoli, ma c’è molta organizzazione. Un mio amico tifoso mi ha riferito che lì, fin da piccoli, tutti devono tifare solamente per l’Atalanta e per nessun’altra squadra . Dunque forte spirito di appartenenza.

 

( qui sopra Massimo con Stefano Giacomelli, attuale giocatore della rosa del club ).

 

Gemellaggi

6 ) Parla dei gemellaggi.

Fino a poco tempo fa pur seguendo i risultati delle squadre gemellate,emotivamente non ero coinvolto più di tanto, poi la partita Vicenza Pescara del 2011 ha cambiato completamente i miei pensieri . Portai il mio primo figlio di 8 anni al Menti per far si che tifasse Vicenza pure lui e mandasse avanti questa tradizione a Bastida ( il mio paese in provincia di Pavia ). Dopo la partita successe l’impensabile. Un tifoso del Pescara mise una sciarpa al collo di mio figlio e da allora Christian ha sempre tifato Pescara. L’ho già portato in curva nord all’Adriatico 2 volte e siamo stati trattati benissimo, tornando a casa con borsate di regali. Da allora pure il mio cuore è in parte biancazzurro e posso testimoniare che tra le due tifoserie c’è sempre stata una splendida amicizia ( il gemellaggio + storico nella storia ultras italiana ). Famosi anche i motti ‘Vicenza Pescara nessuno ci separa, e Pescara Vicenza nessuna differenza’.

 

 

7 ) La Tua storia da tifoso del Lane.

La passione del calcio l’ho sempre avuta fin da bambino, ma non posso dire di aver tifato fin dalla nascita una sola squadra ( a parte quella del mio paese ). Le classiche tre squadre Juve, Inter e Milan penso di averle fatte passare tutte. Poi tenni la Lazio ( l’anno dello scudetto ) poi la Fiorentina ( dopo aver fatto una ricerca sulla Toscana ). Tifai pure l’Ajax che vinse la coppa dei campioni. Come vedi tanti fidanzamenti, ma poco amore vero. Poi si disputò il campionato 1977/1978 e, poco alla volta, il Vicenza di GB Fabbri scalò la classifica dando spettacolo. Sarà stato quel gioco brillante, saranno stati quei colori ( anche le maglie del Bastida sono Biancorosse ) sarà stata l’ammirazione per Paolo Rossi, fatto sta che persi completamente la testa per quella squadra. L’anno dopo incredibilmente il Vicenza retrocesse e Paolo Rossi passò al Perugia. Per un anno tifai il Perugia in A ed il Vicenza in B. Dopo che Rossi lasciò Perugia nel periodo del calcio scommesse, provai solo indifferenza verso la squadra umbra e da allora fino ad oggi e per l’eternità SOLO LANE.

 

( qui sopra Massimo con Paolo Rossi, uno dei 2 giocatori che hanno giocato nel LaneRossi Vicenza ad aver vinto il pallone d’oro, il premio individuale + importante per un giocatore di calcio. L’altro è Roberto Baggio ).

Max story

8 ) La storia di Te, della Tua vita.
Ci sarebbe davvero molto da raccontare ma poi correrei il rischio di diventare noioso, dunque cercherò di sintetizzare il più possibile. Sono figlio unico. Padre agricoltore, madre impiegata ( purtroppo li ho persi abbastanza presto ). Infanzia tranquilla, adolescenza burrascosa. Follie inversamente proporzionali alla voglia di studiare ( sono riuscito a prendere il diploma di pericolo agrario ). Siccome la terra era poca e non avevo mai una lira in tasca ( per venire la prima volta a Vicenza alcuni amici mi pagarono il biglietto del treno ) smisi di far l’agricoltore e andai a lavorare in una fabbrica dietro ad una catena di montaggio ( 1 Anno ) facendo incazzare parecchio mio padre. Poi venne il militare dove conobbi pure la mia futura moglie. Misi la testa a posto ( più o meno ). Altri 12 anni in una distilleria ed ora sono 17 anni che servo i clienti nel negozio di Leroy Merlin vicino a Voghera. Se tutto va bene tra 30 anni andrò in pensione con 62 anni di lavoro. Nel frattempo, piccolo particolare, mi sono sposato. Ora la mia famiglia è composta da mia moglie Roberta, mio figlio Christian ( nato nel 2003 ), mio figlio Nicholas ( nato nel 2007 ) ed il mio cane Pancio ( nato nel 2016 ).
9 ) Il giocatore più amato.
Ne ho conosciuti tanti e qualcuno ora sa che io esisto ( Civeriati, Carrera, Cerilli, Mascheroni, D’Aversa, Paolo Rossi, ecc. ecc. ), ma quello che ho amato di più è senz’altro Danio Montani. Fin dal primo incontro mi ha sempre dimostrato la sua amicizia. Quando venivo a vedere il Vicenza, grazie a lui, riuscivo ad entrare prima nella mensa del Menti, poi in un magazzino dove vedevo i giocatori del Lane che facevano riscaldamento in un campetto e poi in tribuna centrale per vedere la partita. L’ho incontrato ancora, dopo 20 anni, in una cena del club biancorosso di Lumignano, ed è stato molto emozionante.

 

 

La prima volta al Romeo Menti

10 ) La Tua prima volta allo stadio Romeo Menti.

Era da tempo che volevo venire a vedere il Vicenza, ma i miei genitori – un po’ perché non riuscivano a capire la mia strana esigenza, un po’ perché ero giovane e non si fidavano a lasciarmi andare da solo così lontano – fecero in modo che il mio desiderio rimanesse tale. Insisti oggi, insisti domani… finalmente riuscii a strappare un “va bene” a 17 anni, la partita in programma era Vicenza-Parma. Purtroppo, o forse per fortuna ( finì 4 a 1 per il Parma ) persi mio nonno e non mi rimase che rimandare la trasferta. A distanza di un anno, grazie a qualche aiuto amichevole ( soldi a casa mia ne circolavano pochi ) il mio desiderio finalmente si esaudì il 21 aprile del 1985, in programma c’era Vicenza-Livorno. Penso che quella sia stata una delle giornate più belle della mia vita. Una volta sceso dal treno rimasi per non so quanto tempo in estasi davanti al cartello con la scritta VICENZA… cavoli, era tutto vero, dopo tanta attesa io in quel momento ero a Vicenza e non stavo sognando ! Passai da Piazza dei Signori, dal Teatro Olimpico, tutto bellissimo ! Finalmente arrivai dopo sette lunghi anni di attesa alla mia agognata meta… lo stadio Romeo Menti era lì davanti a me. Mamma mia, mi vengono ancora i brividi… ero ancora inesperto, non sapevo nemmeno come si faceva un biglietto, così vidi delle auto davanti all’ingresso principale e chiesi informazioni. Con mio grande stupore scesero da quelle auto i giocatori del Vicenza Lucchetti, Pasciullo, Baggio, Filippi, Mazzeni e Danio Montani. Quest’ultimo mi prese in simpatia e mi portò con sé dentro allo stadio. Mi fecero mangiare alla mensa, ricordo che nel tavolo con me c’era un giovanissimo Alberto Briaschi e negli altri tavoli c’erano gli storici giocatori del Real Vicenza Giancarlo Salvi ed Ernesto Galli ( al momento quasi svengo dall’emozione ). Nonostante lo stomaco chiuso, riuscii a mangiare qualcosa e dopo venne Danio con in mano una sciarpa del Vicenza tutta per me con la promessa di un gol. Era ancora presto, feci in tempo a fare un pò di acquisti alle bancarelle e riempii tre borse di materiale tra bandiere, gagliardetti, cuscini, portachiavi e qualsiasi gadget biancorosso. La signora del banco mi regalò una ceramica portaoggetti a forma di bandiera. Poi andai al bar sotto i Distinti e cominciai a gridare a gran voce il mio amore per il Vicenza. Ricordo ancora i visi stupiti di chi era presente, si guardavano tra loro pensando sicuramente cose del tipo “ma questo da dove salta fuori?”. Uno di questi era Pancho seduto o meglio incastrato in una sedia. Tornai al Menti e mi affidarono ad un magazziniere di nome Bruno, una persona davvero gentilissima che mi accompagnò nel campetto di allenamento sotto la tribuna. Come un ospite d’onore mi fecero salire in tribuna centrale e da lì ho potuto ammirare quello che avevo sempre desiderato… tutto lo stadio in biancorosso, lo stadio dove avevano giocato i miei idoli come Paolo Rossi. VìCENZA… VICENZA… VìCENZA… era la prima volta che sentivo l’urlo di una curva. La cosa strana per me era che in quel momento tutti tifavano Vicenza, ero circondato da chi aveva la mia stessa passione e per me, che ero abituato a tifare sempre solo come un cane, fu un’emozione che non so come descrivere. La partita iniziò e la tensione si fece insopportabile… ma ecco il miracolo, dopo un quarto d’ora Danio Montani, proprio lui come direbbe Sandro Piccinini, lui che in quel campionato non aveva mai segnato un gol, la buttò dentro come un missile dal limite dell’area. Non ci potevo credere : Danio aveva mantenuto la sua parola ed ora era lì davanti alla tribuna che esultava quasi insieme a me. Rondon e Nicolini completarono l’opera con uno stupendo 3 a 0. Meglio di così…
( qui sopra Massimo con Mimmo Di Carlo, bandiera in qualità di giocatore del Vicenza calcio ed ora attuale allenatore del club ).
AMORE Radio Show / THE SOUNDAY
Ascolta un podcast radiofonico a tinte biancorosse, con ospiti in studio Luisa Nicoli e Cinzia Toniolo;

 

 

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